Alimentazione

Le indicazioni su una corretta ali­mentazione devono essere impartite alla diagnosi di malattia e ribadite co­stantemente nel tempo durante tutta la vita del paziente. Non sono uguali per i pazienti affetti da Diabete Mellito di tipo 1 (T1 DM) rispetto a quelli con T2DM per­ché i primi sono nella maggioranza dei casi normopeso e quindi non dovranno fare una restrizione calorica. Sono però comuni a tutti i tipi di pazienti diabetici le cautele da usare rispetto alla qualità dei cibi che vengono assunti.

Il paziente diabetico non deve avere una relazione cattiva con il cibo perché, se questo avviene, rischierà per tutta la vita di non vivere piacevolmente un atto importantissimo per ogni individuo come l’alimentazione. Invece di prescrivere una dieta pesata e con distribuzione programmata, è consigliabile impartire un’educazione alla corretta alimenta­zione secondo uno schema in linea con la Dieta Mediterranea. È di grande aiuto sostenere il paziente con un strumento come la Piramide Alimentare  che fornisce una visione immediata dei cibi che si possono usare più frequen­temente rispetto a quelli che vanno consumati con moderazione. La progressione parte dal basso e i cibi di cui si può fare un uso quotidiano sono indicati con il colore verde. In bas­so a destra.

si vedono le verdure di cui si può fare un uso abbondante. Le verdure hanno un potere saziante e con le loro fibre rallentano l’assorbimento degli zuc­cheri semplici nell’intestino. Contengono anche vitamine e sostanze ad azione an­tiossidante che contribuiscono agli effetti benefici extraglicemici di questo tipo di dieta.

In basso a sinistra c’è la frutta, il cui consumo è raccomandabile nei pazienti diabetici, ma con moderazione; in gene­re si consiglia di non superare le due-tre porzioni di frutta al giorno perché il frutto- sio è un disaccaride che, ancorché lega­to alla cellulosa delle fibre, viene assorbi­to più rapidamente rispetto ai carboidrati complessi. Purtroppo vive ancora il pre­giudizio che i diabetici possano mangia­re solo le mele, niente di più falso. Quasi tutti i frutti hanno un contenuto di fruttosio molto simile; vanno solo consumati a dosi più ridotte mandarini, uva, fichi, banane molto mature: di nuovo è la dose che fa il veleno. Anche la frutta contiene vitamine e sostanze antiossidanti con effetto an- ti-aterogeno e pertanto occorre ricordare che fare uso di 5 porzioni al giorno di frut­ta e verdura ha un impatto elevato nella prevenzione nell’insorgenza delle malat­tie cardiovascolari.

Salendo nella piramide troviamo tutti i tipi di cereali, che è consigliabile usare integrali, così come il pane. Questi car­boidrati complessi sono da utilizzare in dosi proporzionali all'entità dell’attività fi­sica che viene eseguita quotidianamente.

Infine anche il latte, lo yogurt e l’olio d'oliva crudo vanno usati quotidianamen­te per i numerosi micronutrienti benefici che contengono. L’olio d'oliva crudo rap­presenta il condimento ideale per i nostri pazienti purché utilizzato alla dose di 1 cucchiaio da minestra due volte al giorno, a pranzo e a cena.

Al di sopra troviamo la zona di colore rosa dove si trovano i cibi da utilizzare con rotazione settimanale. Qui sono riportati i cibi a maggiore concentrazione proteica, ma quelli sui quali dobbiamo far concentrare l’attenzione del paziente sono il pesce, le carni bianche, il pollame, le patate e i legumi. Infine al vertice della piramide troviamo i cibi da consumare con frequenza mensile o occasionalmente. Il motivo per cui la carne rossa, i salumi, i formaggi stagionati e i dolci si trovano in questa posizione è legato soprattutto al fatto che contengono concentrazioni maggiori di acidi grassi saturi o trans, che rappresentano un pericolo per l’insorgenza della iperlipidemia, fattore di rischio importante per l’insorgenza delle malattie cardiovascolari.