Sembrerà strano, ma quando una persona con diabete dice d’avere “mal di piedi” è un fatto positivo. Si sa infatti che il dolore è un meccanismo di difesa del nostro organismo: se un sassolino entra in una scarpa, il piede invia il messaggio di dolore al cervello che subito ci avvisa e ci invita a toglierlo. La neuropatia, che è una delle complicanze del diabete mal controllato, provoca una alterazione delle fibre nervose, impedendo il normale passaggio degli impulsi. La neuropatia può essere sensitiva, se interessa i nervi che conducono gli impulsi dalla periferia del corpo al cervello, o motoria, se interessa i nervi che comandano la contrazione dei muscoli. Normalmente la forma sensitiva è quella che colpisce di più i piedi, rendendoli insensibili. Non “sentendo” male ai piedi molto spesso si pensa che tutto proceda bene, ma non è così. I pericoli sono sempre in agguato: le ustioni, per esempio, che possono essere causate dall’acqua troppo calda (non controllata con il termometro) per i pediluvi o dalle borse dell’acqua calda per riscaldarli; i tagli provocati dalle forbici per tagliare le unghie o da oggetti taglienti dimenticati sul pavimento se si cammina a piedi nudi, etc. Se si adottano semplici regole quotidiane di igiene scrupolosa mirata e di osservazione attenta, si possono ottenere buoni risultati, prevenendo il tanto temuto “piede diabetico”. È importante conoscerle e applicarle quotidianamente. Per poter diventare amici dei propri piedi, è bene che loro sappiano che noi li amiamo. Il primo atto che dobbiamo fare nei loro confronti per “amarli” è osservarli attentamente, tutti i giorni, in modo da poter riconoscere, a prima vista, il loro “umore”. Gli occhi attenti possono riconoscere variazioni di aspetto, di colore, calli e duroni, screpolature e ulcerazioni. Un’accurata osservazione, eseguita davanti a una finestra, con luce diretta, o servendoci di una lampada che illumini completamente il nostro piede, ci permette di scoprire le più piccole lesioni e di intervenire prontamente. Se abbiamo difficoltà all’ispezione perché la “pancetta” o qualsiasi altra difficoltà al movimento non ce lo consente, è bene premunirsi di uno specchio articolato di plastica o di metallo che possa ingrandire la figura. Se anche questo stratagemma non fosse possibile, è allora necessario che qualche parente o amico guardi per noi i piedi. È importante esaminare : la superficie plantare perché su di essa grava tutto il peso del nostro corpo determinando pressioni a volte esagerate che determinano l’insorgenza di ipercheratosi (calli); i calcagni, che molto spesso presentano ispessimenti, duroni e piccoli tagli provocati dalla secchezza della cute o da calzature non idonee quali ciabatte o zoccoli; gli spazi interdigitali che a volte nascondono delle lesioni dovute alla macerazione della pelle provocate da una asciugatura superficiale e frettolosa della parte. Ma l’ispezione da sola non è sufficiente: infatti anche i piedi che non sanno nuotare devono fare... il bagno tutti i giorni. I vostri piedi possono, a causa della neuropatia diabetica, essere diventati insensibili a tal punto da non farvi capire che l’acqua in cui li state immergendo è molto calda; pertanto è opportuno utilizzare un termometro per essere certi che la temperatura dell’acqua sia quella giusta. Dopo aver finito il pediluvio, è altrettanto importante asciugare molto bene i piedi in particolare tra un dito e l’altro, per evitare che rimanendo umida la pelle si possa macerare; pertanto è buona norma usare un asciugamano ad alto potere assorbente e non molto spesso per poterlo comodamente passare tra un dito e l’altro. Il pediluvio non deve durare più di cinque minuti. È vero che i duroni e i calli diventano più morbidi quando si lasciano in ammollo per un po’ di tempo, ma è altrettanto vero che la pelle circostante si rammollisce troppo, favorendo l’ingresso di microbi, che sono sempre presenti sulla pelle, quindi possono favorire le infezioni. Quando la pelle è piuttosto secca (la neuropatia è una delle cause della secchezza della cute), è necessario fare molta attenzione per evitare screpolature, fissurazioni e successive possibili infezioni. Per ottenere una pelle morbida è opportuno massaggiare delicatamente i piedi con una crema idratante, non grassa, (non usare pomate) una o più volte al giorno, in modo da mantenere la pelle elastica e ben idratata. Stiamo attenti però a non eccedere nella quantità di crema! È bene farla assorbire tutta con lievi massaggi, facendo molta attenzione a non lasciarne negli spazi interdigitali per evitare le macerazioni. A volte la neuropatia può provocare invece una sudorazione molto abbondante, che tende a far macerare la pelle; in questo caso sarà necessario lavare più volte al giorno i piedi, soprattutto d’estate. In questo ultimo caso può essere d’aiuto cospargere i piedi con del talco, permettendo così una più corretta asciugatura facendo però molta attenzione a non lasciarlo accumulare fra le dita.
Il diabete mellito di tipo 2 è una malattia caratterizzata dall’aumento della glicemia (almeno in due occasioni superiore a 126 mg/dl) che si associa spesso all’obesità addominale (circonferenza vita superiore a 88 cm nelle donne e 102 cm negli uomini). L’attuale epidemia di diabete è il frutto di una alimentazione in eccesso per i livelli di consumo con l’attività fisica; ne risulta un eccessivo accumulo di grasso, soprattutto a livello addominale e muscolare. Gli zuccheri nel sangue non riescono ad entrare nel muscolo per essere utilizzati come carburante perché il grasso glielo impedisce. L’insulina, ormone che serve a fare entrare e depositare gli zuccheri nel muscolo, per qualche anno riesce a compensare aumentando nel sangue ma alla lunga la produzione di insulina cala e a quel punto la glicemia aumenta. Per prevenire e curare il Diabete è importante utilizzare il carburante muscolare con l’attività fisica ed evitare di mangiare cibi troppo ricchi in grassi o calorie.
Diabetologo ed Endocrinologo
strada massetana romana 56
Siena